XI. Log
Tratta i log come stream di eventi
I log offrono una maggiore chiarezza riguardo un comportamento di un’app in esecuzione. In ambienti basati su server, questi sono tendenzialmente scritti su un file su disco (logfile). A ogni modo, è solo un formato.
Un log può essere definito infatti come uno stream di eventi aggregati e ordinati cronologicamente. Tali eventi vengono presi da tutti i vari output stream presenti di tutti i processi attivi, oltre che dai vari backing service. Nella loro forma grezza, i log si presentano come un file di testo con un evento per ogni linea (con le dovute eccezioni). Non hanno un inizio o una fine ben definiti, ma un continuo di informazioni fin quando l’applicazione è al lavoro.
Un’applicazione twelve-factor non dovrebbe preoccuparsi di lavorare con il proprio output stream. Non dovrebbe lavorare o comunque gestire i vari logfile. Dovrebbe, invece, fare in modo che ogni processo si occupi di scrivere il proprio stream di eventi su “stdout
”. Durante lo sviluppo in locale, quindi, lo sviluppatore potrà visionare lo stream in modo completo direttamente dal terminale, per capire meglio il comportamento della sua applicazione.
In staging o in produzione, invece, ogni stream viene “preso” dall’ambiente di esecuzione ed elaborato insieme a tutti gli altri stream dell’applicazione, quindi indirizzato verso una o più “destinazioni” finali per la visualizzazione e archiviazione a lungo termine. Queste “destinazioni” non sono visibili o configurabili, ma vengono gestite totalmente dall’ambiente di esecuzione. Per questi scopi esistono strumenti come Logplex e Fluentd).
Uno stream di eventi di un’applicazione può essere quindi indirizzato verso un file, o visionato in tempo reale su un terminale. Ancora, lo stream può essere inviato a un sistema di analisi e indicizzazione di log, come Splunk, oppure a un sistema di memorizzazione general-purpose come Hadoop/Hive. Questi sistemi hanno ottimi tool per effettuare un lavoro di analisi del comportamento dell’applicazione, come per esempio:
- Ricerca di specifici eventi nel passato;
- Grafici per rappresentare dei trend (es. richieste per minuto);
- Attivazione di alert specifici in base a regole definite dall’utente (es. alert avverte l’amministratore se il rate di eventi al minuto sale oltre una certa soglia);